Coefficiente di clustering

Nella teoria dei grafi, il coefficiente di clustering (o transitività) è la misura del grado in cui i nodi di un grafo tendono ad essere connessi fra loro.

L'evidenza suggerisce che nella maggior parte delle reti del mondo reale, e in particolare nelle reti sociali, i nodi tendono a creare gruppi fortemente uniti e caratterizzati da una densità di collegamenti relativamente alta; il coefficiente di clustering delle reti reali tende quindi ad essere maggiore rispetto a quello dei grafi in cui i collegamenti sono generati casualmente.[1][2]

Può essere misurato in due modi diversi: globale e locale. Quello globale descrive in generale l'intensità del fenomeno di clustering nella rete, mentre quella locale riguarda il livello di radicamento dei singoli nodi.

  1. ^ P. W. Holland, S. Leinhardt, Transitivity in structural models of small groups, in Comparative Group Studies, vol. 2, 1971, pp. 107–124.
  2. ^ D. J. Watts, S. H. Strogatz, Collective dynamics of 'small-world' networks, in Nature, vol. 393, n. 6684, giugno 1998, pp. 440–442, Bibcode:1998Natur.393..440W, DOI:10.1038/30918, PMID 9623998.

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